Sede della più grande domus di tutta l'Etruria, la città etrusca di Gonfienti, alla periferia di Prato, nasconde sorprendenti ricchezze sotto una millenaria coltre di fango. Il ritrovamento di un cippo con quattro parole incise sopra le teste di altrettanti leoni ruggenti convince un gruppo di archeologi angloamericani a chiedere aiuto alla ricercatrice italiana Aura Seianti. La chiave delle misteriose incisioni orientate verso i punti cardinali sembra essere l'antica leggenda del principe Vhel e dei quattro leoni. In un intrigante intreccio tra passato e presente, il lettore rivive così le avventure di potenti lucumoni, i viaggi sul Mediterraneo, le alleanze fra etnie diverse, gli scontri fra Etruschi e Romani, le storie di giovani intraprendenti baciati dalla sorte. Per poi tornare al presente, con le indagini dell'ispettore di polizia Sebastiano Larani sulle tracce di un ex tombarolo scomparso e di una tomba leggendaria che nasconde un favoloso tesoro. Con uno stile a metà fra lo storico e il poliziesco già sperimentato nel romanzo "I segreti della via etrusca", di cui ritroviamo qui alcuni dei protagonisti, Gianfranco Bracci e Marco Parlanti riescono a tenere il lettore con il fiato sospeso fino al colpo di scena finale che regala la soluzione degli enigmi.