30 settembre 1988. Lungo l'argine del Po di Goro, al confine tra Basso Ferrarese e Veneto, viene trovato il corpo senza vita di Vilfrido Luciano Branchi, per tutti Willy. È nudo, accanto spunta il solo portafogli con la carta d'identità. È immerso in una pozza di sangue all'altezza della testa martoriata da diversi colpi provocati dalla bocca di una pistola utilizzata nei macelli. L'indagine vira immediatamente su Valeriano Forzati, noto criminale della zona, che cinque mesi dopo, farà una strage nel nightclub Laguna Blu uccidendo quattro persone. Ma "il Colonnello" Forzati con Willy non c'entra niente. Lo diranno le inchieste e per questo verrà prosciolto. Da quel momento il caso Branchi finisce archiviato. Per 26 lunghi anni fino a quando un avvocato, un giornalista e un investigatore privato, con l'aiuto di Luca, fratello della vittima, porteranno alla luce elementi inquietanti, legati a un giro di sesso e omertà. E a spalancare le porte, sarà un'intervista choc al parroco del paese. Proprio quegli elementi permetteranno alla Procura, di rimettere mano sul cold case e dare vita a una nuova inchiesta.