Il commissario Mauro Del Rio è entrato in polizia senza una profonda motivazione, poi ha scoperto che gli piace indagare, percorrere a ritroso il filo che dalla vittima conduce all'assassino. E così anche mentre è in ferie a Montemarcello, non perde l'occasione di occuparsi di omicidi. In uno è coinvolto in quanto rinviene casualmente il corpo di un uomo: la ricerca dell'identità del morto avvia la ricostruzione di avvenimenti accaduti nel secondo dopoguerra nella città di Sarzana. Dal passato riaffiorano storie di odi e di vendette, che da sole però non bastano a spiegare le motivazioni del delitto. Poi il fiuto investigativo porta Del Rio a dubitare della colpevolezza di un poveraccio accusato di aver ucciso la sua amante. I sospetti in questo secondo caso gli sono suggeriti inizialmente da un'anziana signora che è ospite della casa di riposo in cui è morta la donna e sono in seguito avvalorati dall'avvocato difensore dell'accusato. Oltre che a tuffarsi nel mare, passeggiare sulle colline, cenare con simpatici personaggi, il commissario passa le vacanze interrogando possibili sospetti, ricostruendo processi, consultando necroscopie ed esami tossicologici. Proprio quando pensa di poter tornare a casa, lasciando a buon punto le indagini a cui ha partecipato, la sua vita corre seri rischi perché la ricerca della verità lo ha portato molto, troppo vicino alla criminalità organizzata.