Francesco Spina è il responsabile dei sistemi informatici della WeCARe, filiale italiana di una multinazionale del noleggio auto. È un workaholic, ha un passato da hacker ed è segretamente legato a Giulia, assistente di Augusto, Ad dell'azienda. Quando Giulia, per caso, ascolta frammenti di una conversazione tra Augusto e Alex, suo amico fidato e direttore marketing, scopre le loro trame ai danni di Francesco che, per integrità professionale, ostacola gli affari di due aziende informatiche a loro legate. I due hanno il piano di mettere in difficoltà Francesco per indurlo alle dimissioni. Una trama articolata, che svela meccanismi aziendali intrecciati a imprese criminose. Con il suo romanzo Marco Gallo ci offre uno spaccato del mondo del lavoro in cui la collaborazione e i diritti sono evanescenti e dove carrierismo, gelosie, maldicenze e paure muovono le azioni delle persone nel tentativo di emergere o di non soccombere rispetto ai colleghi. Il lettore si può immedesimare in Francesco, inizialmente vittima sacrificale designata che poi riesce a emergere e a difendersi. Il protagonista ci appare perciò nella sua umanità, con le sue fragilità, le paure, le sconfitte e i sentimenti. È interessante, infine, notare come il titolo racchiuda in sé vari significati e rinvii ai diversi piani di lettura del libro: Domino richiama, infatti, il verbo «dominare» e ci rimanda al dominus in ambito lavorativo, ma anche al «signore» che muove i personaggi, con riferimento, dunque, al ruolo dell'autore/ narratore. Quest'ultimo, poi, nel corso del romanzo ci regala di tanto in tanto delle riflessioni, che, quasi come un apoftegma o un Kôan zen ci fanno comprendere come i personaggi siano simili alle tessere di un domino.