La grande fortuna del romanzo poliziesco (sosteneva Glauser in un articolo a difesa del realismo nella narrativa poliziesca) era dovuta all'essere rimasto, il "giallo", l'unico genere di romanzo a occuparsi ancora della vita vera: "la rappresentazione degli uomini, del loro destino, dell'atmosfera in cui si muovono". Una tesi che spiega una caratteristica del suo narrare che colpisce chi lo legge: qualsiasi storia inventi Glauser, anche il più intricato destino, è sempre come se, più che raccontare, ricordasse qualcosa di vissuto. Un bisogno di essere presente alla trama della fantasia che ha un gusto bizzarro nei foschi e complessi suoi romanzi polizieschi.