Nel maggio 1510 Niccolò Machiavelli è bersaglio di una denuncia anonima a sfondo sessuale, che può costargli il posto di segretario della Repubblica. Comincia allora un'affannosa peregrinazione per Firenze, nel tentativo di evitare la condanna e di smascherare i suoi accusatori: tre giorni di incontri e di avvenimenti che gli offrono l'occasione di riflettere a fondo su se stesso, sulla vita e sulla politica, fino all'imprevedibile, amara rivelazione finale. Basato su un fatto vero, e storicamente accurato nell'ambientazione, nella lingua e nei personaggi, il racconto può essere letto anche come un apologo semiserio sull'Italia e sulla Firenze di oggi.