In giugno, all'alba, la marcia funebre del Sigfrido di Wagner mette brutalmente termine alla notte d'amore del commissario Manente: un baule è emerso dal fondo di un canale portando a galla un corpo di donna avvolto in capi griffati e lingerie di lusso. Tra prostituzione, droga e criminalità organizzata, niente è come sembra nel dedalo delle calli veneziane, e il poliziotto, per trovare l'uscita dall'intrico, vola a Roma in cerca dell'aiuto del maggiore dei carabinieri Vera Bonadonna, capace di rimescolare il sangue oltre che le sorti del caso. Tra un cicheto al bacalà e un prosechin, questa volta al principe degli investigatori serve ben più di un aperitivo per elaborare brillanti intuizioni e venire fuori dal labirinto in cui si è cacciato, sia nel lavoro che nella vita privata.