In una notte d'estate del 1994 Augusto Gamberini è nella caserma di Pieve San Romualdo, piccolo paese della Romagna, e racconta ai carabinieri l'incredibile vicenda di cui è stato protagonista. Suo padre, il Cavalier Adelmo, diventato il "Re del tortellino", decide di ricomprare la sua casa natale. Quando questi viene trovato morto, scoppia una furibonda lotta per ragioni ereditarie tra i tre figli: Augusto (primogenito imbelle con frustrate ambizioni artistiche), Bruno (affarista rozzo e spregiudicato) e Romano (giovane donnaiolo cocainomane), sobillati dalle mogli. È solo al secondogenito che Adelmo, tramite un sotterfugio, ha lasciato la maggioranza delle quote aziendali. Per vederci meglio, gli altri fratelli decidono di far riesumare il padre, nutrendo forti sospetti verso Bruno, che si infittiscono una volta scoperta la tomba vuota. Da qui, ma soprattutto dopo che Augusto si convince di aver riconosciuto Adelmo in uno strano viandante incontrato per strada, si sviluppa la bizzarra e morbosa vicenda che vede protagonisti da un lato il primogenito dei Gamberini dall'altro le strane e inquietanti presenze che si scopriranno infestare lo sperduto paesello dell'Appennino.