Il cadavere di un'artista cinquantunenne, sposata con uno degli avvocati più influenti di Roma, viene ritrovato a piazza delle Muse. Seduta su una poltrona di vimini, sembra contemplare il panorama incantevole e romantico. In realtà è stata uccisa. Nel suo braccio uno squarcio, un morso; all'anulare una vera di diamanti. Sono gli stessi elementi di un omicidio ancora irrisolto avvenuto diciassette mesi prima. Le donne assassinate non si conoscono tra loro, ma hanno in comune segreti inconfessabili. Tutte conservano, tra i loro effetti personali e nascosti, versi scritti con inchiostro verde su foglietti bianchi. Sono frasi del testo di una canzone di Ivano Fossati: L'amante. A indagare su queste strane morti, una coppia che condivide oltre alla ricerca del colpevole una propria solitudine. L'ispettore di polizia Andrea Giannini che, colpito dalla macchina del fango per una presunta relazione con la moglie di un malavitoso, annega nella musica il dolore per la morte della donna che gli aveva fatto scoprire l'amore; il magistrato Liliana Cannata che, decisa ad arrivare alla verità giudiziaria a ogni costo, si trova isolata nella città crudele dove tutto è immortale, anche la commistione tra bene e male.