La brughiera intorno alla cittadina di Callander si è tinta di bronzo. È arrivato l'autunno e, con lui, Imogene McCarthery, che scende dal treno con una sciarpa rossa di tartan annodata intorno al collo e un lungo cappotto di lana cotta. Appena entra in stazione, accolta dal brusio e dal forte accento scozzese degli altri viaggiatori, le scappa un sospiro di sollievo: finalmente è a casa, lontano dall'infernale chiasso di Londra. Sono passati tre lunghi anni da quando ha messo piede per l'ultima volta a Callander e si è guadagnata la fama di eroina per aver fermato una pericolosa spia. Tre anni da quando, suo malgrado, ha rischiato la pelle e pure la reputazione. Ma ora è tutta acqua passata, o almeno così lei crede. Imogene vorrebbe solo godersi qualche giorno di riposo e inspirare l'inconfondibile profumo della sua amata Scozia, quell'aroma a metà tra muschio e whisky. Finché, sporgendosi dal balcone della sua stanza, non vede per caso la sagoma di un uomo senza vita e la polizia, ancora risentita per la brutta figura rimediata tempo prima, la accusa immediatamente di essere un'assassina. Proprio lei che, al massimo, potrebbe uccidere qualcuno solo costringendolo a una sfida a suon di bicchieri di scotch. Ora Imogene è obbligata a rinunciare di nuovo al suo caratteristico completo di tweed e a vestire i panni della detective, ma questa volta per scagionare sé stessa...