In pochi sanno che Arthur Conan Doyle nei suoi ultimi anni di vita nutrì una vera e propria ossessione per l'occulto. Terrorizzato e affascinato al tempo stesso dal sottile confine che separa il inondo dei vivi da quello dei morti, diede alle stampe, pochi giorni prima di morire, quella che sarebbe poi diventata la sua opera più criptica e controversa: i suoi appunti dall'ignoto. Famoso per non lasciare mai nulla d'inesplorato, in quegli ultimi anni si trovò a fare i conti con il desiderio di indagare lo spiritismo e il paranormale, cercando di dare risposte razionali a domande impossibili. Saggi, appunti e articoli basati su fatti realmente accaduti, che analizzano fenomeni in apparenza incomprensibili e si muovono attraverso dimensioni pericolose, dove tutto è reale o nulla lo è. Tra storie di fantasmi, misteriose apparizioni e casi di cronaca nera risolti con l'aiuto dell'occulto, compaiono per la prima volta sugli scaffali italiani gli appunti che gettano finalmente luce sul lato più oscuro del padre di Sherlock Holmes.