Fortunata aveva altri progetti per se stessa, ma si è trovata per tradizione familiare a fare la tanato-esteta, ovvero si prende cura dei defunti nell'impresa funebre gestita dal padre, che lei chiama affettuosamente "il Signor Morte". Di giorno sta a contatto con il dolore altrui, mentre di notte si rifugia nel laboratorio di Mario, un vecchio pasticciere che le insegna i segreti della sua arte. Tuttavia Fortunata non riesce a stare a lungo lontana dalla morte, anzi è la morte che non riesce a stare lontana da lei. Il rampollo di una dinastia di gioiellieri cade dalle scale di un palazzo veneziano. Un incidente? Un suicidio? La polizia archivia il caso, ma quando il corpo arriva sul tavolo di Fortunata, un dettaglio che nessun altro avrebbe notato le suggerisce che si tratta di omicidio. Suo malgrado finirà per essere coinvolta nel caso, anche se le ferite più dolorose che dovrà affrontare saranno quelle provocate dall'amore.