Sotto una pioggia battente, un viandante dai capelli biondo-cenere, il vestito sgualcito e lo sguardo stanco trova rifugio in una locanda lungo il ciglio di una strada. Lo accoglie una donna compiacente dalle mani tozze e gravate da anelli d'oro matto. L'ululato lugubre di un lupo scatena i ricordi di Stefan, questo è il nome dell'uomo, che comincia a raccontare una misteriosa storia. Durante il regno di Luigi XV, nella regione del Gévaudan in Francia, una creatura mostruosa si aggirò per i boschi e per i prati aggredendo donne e fanciulli che portavano le vacche all'alpeggio. Si parlò di un animale assetato di sangue, di un demone uscito dall'inferno o addirittura di un flagello divino che già i parroci delle parrocchie di montagna da tempo avevano minacciato, ma nessuno seppe mai veramente chi o che cosa fosse. Per circa quattro anni la bestia seminò morte per tutta la regione, incutendo terrore tra la povera gente, in balia delle suggestioni della superstizione e del peccato. Poi, tutto d'un tratto, sembrò dissolversi nel nulla, lasciando dietro di sé un senso di vuoto e di inquietudine. Realtà e leggenda si mescolano nel racconto di Stefan. Chi o che cosa era la Bestia del Gévaudan?