S'inizia con un attentato, una bomba a mano viene lanciata contro due trafficanti di jeans slavi. Poi i ritrovamenti di arsenali di armi nascosti forse da decenni. D'improvviso una prima rapina a un istituto bancario di un gruppo di uomini che indossando una divisa militare sparano, poi un secondo colpo in un ufficio postale: questa volta i responsabili sono travestiti con le vecchie divise della polizia militare americana; quindi lo sgozzamento di due giovani slave nei pressi del mercato di Ponterosso. Le forze dell'ordine sono il subbuglio; se il primo caso sembrava risolto identificando una specie di matto, adesso le cose si complicano e di parecchio. Viene trasferito dalla scuola di polizia di San Giovanni alla squadra Mobile un investigatore bolognese finito lì per punizione. Si tratterà di incrociare i dati e scoprire cose che, all'apparenza morte e sepolte, in realtà non lo sono affatto, rispetto alla liberazione di Trieste e al breve periodo dell'occupazione titina, prima che la città sia divisa tra le due zone di competenza, la zona A e la zona B. Tra il brancolare nel buio delle indagini, si accende uno spiraglio che porterà alla conclusione.