Quando ha deciso di entrare in polizia, Ferraro? Qual è stato il primo morto che ha visto nella sua carriera di poliziotto? Quando ha incontrato per la prima volta il suo collega Augusto Lanza? Perché si è separato dalla moglie? Molte erano le domande lasciate in sospeso da Biondillo sul passato del suo personaggio preferito. Questo romanzo risponde a tutte, raccontando gli anni di apprendistato nella polizia del futuro ispettore Ferraro, in una sorta di album di ricordi e di fotografie dove ogni storia, ogni inchiesta, ogni incontro lo segnano e lo trasformano. Lo seguiamo dalle prime esperienze nelle valli alpine, quando è un giovane marito alle prese con la nascita della figlia, al trasferimento sulle volanti a Milano, dove ritroviamo amici a cui siamo già affezionati, come Don Ciccio e Mimmo O' Animalo. Non sempre Ferraro trova una soluzione alle sue indagini, così come alla sua vita privata, ogni giorno più compromessa, mentre è alla ricerca di Kledy, un immigrato albanese, scomparso misteriosamente e in realtà finito nelle reti di una giustizia incomprensibile e assurda.