È l'inizio di agosto del 1971 quando a Torino due sacerdoti vengono assassinati, a poche ore l'uno dall'altro. Il vicecommissario incaricato coinvolge nelle indagini Ennio Alfieri, avvocato cinquantatreenne ritiratosi prematuramente dalla professione perché deluso dalla giustizia degli uomini e incapace di abituarsi all'idea di difendere i colpevoli. Alfieri vive in piazza Solferino, nella grande casa di famiglia affacciata sulla Fontana Angelica, con l'unica compagnia di Beppe Garibaldi, un canarino permaloso che si arrabbia se non viene nutrito a orari precisi. Don Mario è l'amico di sempre: insieme hanno frequentato il liceo e l'università e hanno combattuto la guerra partigiana. Se, dopo il primo delitto, sembra prevalere la pista, facile da percorrere e poco faticosa nel caldo opprimente di quei giorni, del tentativo di rapina finito male, altre strade si propongono dopo il secondo delitto, da quella dei furti d'arte sacra su commissione agli omicidi rituali perpetrati da una setta della collina. Lungo i vicoli deserti del Balon, nelle sale lussuose dei caffè del centro e in quelle fumose delle vecchie piole di Porta Palazzo, la caccia dell'Avvocato continua...