Due colpi di pistola, intorno alla mezzanotte, spezzano il silenzio di una buia stradina del centro di Bologna. L'uomo che crolla a terra, privo di vita, è il direttore del giornale emiliano più venduto e più importante. È un delitto misterioso, che scuote profondamente la città e attira gli inviati di tutti i grandi quotidiani italiani. Indagano la polizia, i carabinieri, la magistratura. Indaga soprattutto Leo Giannini, giornalista formidabile, maestro dei cronisti di nera. Piste vere, piste false e qualche colpo di scena si accavallano sullo sfondo di una Bologna anni Ottanta che sa ancora discutere di politica, di terrorismo, di giornalismo, anche ai tavoli di un celebre locale che non spegne le luci fino a notte fonda: la trattoria Vito, quella di Guccini e di Dalla, dei giornalisti nottambuli, dei professori eternamente giovani, degli ultras delle carte da gioco. È una città di personaggi autentici e appassionati, di amicizie litigiose ma profonde, di complicità e rivalità, di intuizioni alte e colpi bassi. La Bologna di quarant'anni fa, mai sazia e mai disperata, sempre curiosa e talentuosa, è la vera protagonista di questo romanzo.