Asmara, luglio 1937: vogliono incastrare Morosini. Una denuncia anonima, poi una perquisizione: nella sua stanza in affitto vengono trovate diecimila lire, segnate, provenienti da una presunta tangente. Due testimoni confermano, le prove contro Morosini aumentano e il suo superiore nella Polizia dell'Africa Italiana decide di sospenderlo dal servizio. Da un giorno all'altro, il maggiore si trova sotto indagine, senza lavoro, stipendio e casa. Deluso dalla poca fiducia dimostrata dai suoi superiori, può però contare sul sostegno dei vecchi amici, il giornalista Bonvicini, il maresciallo Barbagallo e il fedele sciumbasci Tesfaghì. Con il loro aiuto Morosini inizia a indagare, a cercare chi gli ha teso la trappola, anche se, per la prima volta, lo deve fare in veste non ufficiale: destreggiandosi tra la ricerca delle prove della sua innocenza e il nuovo improvvisato lavoro di responsabile della sicurezza in un locale notturno, molto frequentato dalla buona società asmarina, s'imbatte in loschi traffici di cui è costretto a dipanare le trame. Mentre il cerchio delle indagini si stringe, nuove prove emergono contro di lui, che si sente scivolare tra le mani la possibilità di salvare l'onore e dimostrare la sua innocenza.