22 luglio 2011. Mentre la Norvegia è sconvolta dagli attentati a Oslo e Utoya e l'intero corpo di polizia viene mobilitato, a chi viene in mente di indagare sulla morte di un bambino in casa sua? Per di più se ha tutta l'aria di essere un incidente domestico. Ellen, una vecchia amica, dà una festa, e Johanne Vik accetta di aiutarla nei preparativi. Quando però arriva a villa Mohr, viene accolta da una scena devastante: Sander, il figlio di Ellen e suo marito Jon, è caduto da una scala ed è morto. Un momento di disattenzione da parte dei genitori, una tragica fatalità? Henrik Holme, poliziotto neodiplomato a cui viene affidato il caso mentre tutti i colleghi sono assorbiti dai due attentati, non ci crede: negli anni, il piccolo Sander aveva accumulato un po' troppi «incidenti domestici», anche per un bambino vivace come lui. Neppure Johanne, di fronte alle reticenze e alle contraddizioni dei Mohr, crede del tutto alla disgrazia; e insieme al giovane agente si mette a caccia della verità. In uno dei suoi romanzi più tesi, Anne Holt dipinge il ritratto dolente di una violenza che non risparmia nessuno e punisce tutti, anche gli innocenti.