L'occhio le era caduto sull'annuncio mentre stava pensando a tutt'altro, ma le era sembrata un'opportunità troppo interessante per non approfittarne: babysitter a tempo pieno, ottimo stipendio alloggio compreso. E quando Rowan Caine arriva a Heatherbrae House resta assolutamente incantata di fronte a una villa splendida, modernissima, incastonata nel meraviglioso paesaggio delle Highlands scozzesi e abitata da quella che sembra essere una famiglia perfetta. Quello che non sa è che sta per trovarsi dentro a un incubo folle, che finirà con una bambina morta e lei in prigione accusata del suo omicidio. Nella lunga lettera che scrive al proprio avvocato Rowan cerca di ricostruire passo passo gli eventi che l'hanno condotta fin lì. Non si trattava solo della casa, con l'impianto di sorveglianza attivo ovunque ventiquattr'ore al giorno, i controlli in remoto che inspiegabilmente facevano risuonare la musica a tutto volume nel cuore della notte o accendevano le luci all'improvviso. E nemmeno delle bambine, molto diverse dalle figlie modello che le erano parse a prima vista. E nemmeno il fatto che sia stata lasciata sola per settimane intere a prendersi cura di loro, senza nessun altro adulto vicino, a parte Jack Grant, una figura inquietante. Era tutto l'insieme. Sapeva di aver commesso degli errori, di aver mentito pur di avere il posto, e di non essersi sempre comportata nella maniera migliore con le bambine. Insomma, sa di non essere innocente. Ma sa di non essere colpevole. Quantomeno di omicidio. Il che significa che è stato qualcun altro...