Non si può dire di conoscere Edgar Allan Poe senza aver letto i Racconti fantastici e grotteschi: in essi, messo da parte il gusto dell'orrore, resta in primo piano il gioco sottile dell'invenzione intelligente insieme con una vena ironica, acuta e paradossale. Tra questi capolavori forse poco noti ci limiteremo a segnalare: La beffa del pallone (che apparve, per la prima volta, sul «New York Sun» nel 1844, traendo in inganno i lettori con il resoconto di una prodigiosa traversata dell'Atlantico a bordo di un pallone aerostatico); L'incredibile avventura di un certo Hans Pfaall (in cui si racconta l'impresa del primo uomo che mette piede sulla Luna; di esplicita ispirazione per Jules Verne, è uno dei primi esempi letterari del "meraviglioso scientifico" ovvero della fantascienza); Gli occhiali (in cui assistiamo al raggiro a fin di bene di un uomo miope... innamorato a prima vista). Questa è, senz'ombra di dubbio, l'impresa più prodigiosa, più interessante e più sensazionale mai compiuta o finanche tentata dall'uomo. Invano si cercherebbe di determinare adesso quali grandiosi eventi potrebbero derivarne.