Mittersill, Salisburgo, 1945. In una tiepida sera di settembre, un uomo esce nel giardino di casa per fumare il sigaro che gli hanno appena regalato. Un soldato americano delle truppe alleate, di stanza nei territori occupati, lo vede e gli spara. Sembra l'inizio di un thriller. Invece, è la fine di una vita e un fatto realmente accaduto: la morte del compositore viennese Anton Webern (1883-1945). Nell'indagare il più celebre "caso freddo" della storia della musica del Novecento, il libro di Dario Oliveri ne ricostruisce le circostanze, per alcuni aspetti ancora misteriose, attraverso i documenti disponibili e le dichiarazioni dei testimoni oculari. Sullo sfondo, uno dei momenti più oscuri dell'umanità. Affiora così un ritratto di Anton Webern come artista di coerenza assoluta, trascurato dai suoi contemporanei, ma destinato a diventare un autore di culto per la nuova generazione dei compositori d'avanguardia degli anni Cinquanta e Sessanta. In appendice sono riportati l'albero genealogico della famiglia Webern, a partire dal 1850, la cronologia della vita del compositore, il catalogo delle opere, una nota discografica e bibliografica. Prefazione di Roberto Andò.