«Come è morto il consigliere Garau? Per suicidio, per omicidio o per un casuale errore? Ciascuna di queste ipotesi appare plausibile, e tuttavia per qualche aspetto strana. L'amante, la ex moglie, lo zio canonico, la zia cieca, i colleghi, il marito dell'amante, autorevole e illustre: chiunque può essere sospettato d'aver voluto liberarsi di lui. E chi era il consigliere Garau? Un cinico, un seduttore, un bugiardo, un ragazzo malcresciuto, un ingenuo? Il giudice chiamato a far luce scorge tutte le implicazioni e le diramazioni che precedettero quell'istante mortale; si muove fra palazzi polverosi e villette in abbandono, fra viali alberati e strade rupestri, nell'isola dove giungono intanto le notizie del sequestro di Moro, con un clamore lontano, lasciando intatta la polvere degli uffici e l'indifferenza dei funzionari». (dallo scritto di Natalia Ginzburg)