"Accingersi a scrivere la prefazione di un libro non è così semplice come si potrebbe pensare. La penna deve correre, mantenendo l'equilibrio, su una fune tesa fra due punti equidistanti sospesi nel vuoto. Potrà sembrare eccessiva come affermazione ma l'equilibrio oscilla tra il riuscire a non raccontare la trama del romanzo e, contemporaneamente, incuriosire chi si accosterà alla lettura. È il lasciapassare di ciò che si andrà a leggere, è come un diamante da incastonare su un gioiello in platino. Lucio Cucinotta, giovane autore, non è alla sua prima pubblicazione. Ha esordito con la silloge poetica "Sprazzi d'Estro" nel 2016 e l'anno successivo con il romanzo "Luci dall'Ombra". Il nostro autore ha una scrittura diretta che lascia poco spazio all'immaginazione e, pur privilegiando l'uso di qualche metafora, riesce a catapultare l'ignaro lettore nel cuore della narrazione, per poi allentare la presa e sviluppare la trama. È categorico, imperativo, e lo è, giocando con le parole, fin dal titolo: "FALLO, subito!" La tematica principale, di cui si legge, riporta a una pagina controversa del nostro vivere quotidiano; un lato di quella "diversità" di cui tanto si parla ma la cui accettazione ancora stenta ad affermarsi, facendo a gomitate per trovare la giusta collocazione in una società che professa civiltà ma che di civile ha ben poco. Molti i temi che il nostro autore sviluppa più o meno intensamente, riportando altresì in versione romanzata l'aspetto di una vicenda strettamente personale, fornendo quindi alla narrazione una breve impronta autobiografica; si parla tra l'altro, ma non solo, di azioni di potere e corruzione in ambito medico e di malasanità, con cui almeno una volta nella vita ognuno di noi ha dovuto fare i conti. Intenso dalla prima all'ultima pagina, visivo e dal forte impatto emotivo; una narrazione nella quale un rigo dopo l'altro sarà quasi impossibile non accostare ai personaggi e alle loro vicende, qualcuno di nostra conoscenza. Una lettura le cui emozioni suscitate, difficilmente potranno essere dimenticate..." (dalla Prefazione di Teresa Anania)