Milano, anno 2030: il Coronavirus è stato sconfitto e nell'area che ha ospitato Expo sorge il quartiere avveniristico Mind. Qui, dove la vita è regolata dai big data e dall'intelligenza artificiale, i palazzi sono cognitive building, le auto sono driverless, e i corrieri sono droni. Una mattina però l'equilibrio al silicio improvvisamente si infrange: Paolo Livoni, architetto di fama mondiale, viene trovato morto nel suo appartamento. Che sia stato ucciso? Impossibile, il livello di sorveglianza e i dispositivi ipertecnologici non l'avrebbero mai permesso. A dirigere le indagini ci sono Giulio Arrigoni, il responsabile del Centro di Controllo di Mind, e la sua squadra di specialisti. Insieme dovranno guardarsi dalle fughe di notizie, schivare le insidie della burocrazia tradizionale, fino a mettere insieme i pezzi di un intrigo internazionale con implicazioni geopolitiche. Giovanni Azzone immagina una realtà non troppo lontana dove scienza e medicina giocheranno un ruolo ancora più pervasivo a discapito di privacy e sicurezza. E ci consegna un giallo dalle atmosfere high-tech.