"Secondo la Strategia Nazionale per le Aree Interne (2014), tali aree sono territori - spesso montani e rurali - carenti di servizi essenziali, spopolati, ma ricchi di risorse. Negli ultimi dieci anni, le aree interne sono state al centro di un denso dibattito, dominato perlopiù dalla retorica del «borgo» e dall'immaginario urbano-centrico che le rappresenta come mete turistiche per cittadini. Il libro si inserisce in quel dibattito, presentando le aree interne come geografie materiali e immateriali prodotte tanto da politiche e discorsi tecnico-scientifici, quanto da visioni e pratiche di attori locali. Da questa prospettiva, il volume indaga cosa succede quando le aree interne diventano «borghi» e mete di fruizione turistica elitaria, discutendo in che modo alcuni discorsi - come quelli delle politiche pubbliche - tendano a trasformare le condizioni di perifericità di questi territori in fattori di attrattività. L'analisi si cala nei Sicani, nella Sicilia occidentale: un'area di paesaggi ruvidi e paesi ordinari in cui una rete di attori realizza progetti di turismo esperienziale. Un caso studio tramite cui è possibile cogliere gli effetti territorializzanti di politiche e pratiche turistiche, riflettere criticamente su immaginazioni e progettazioni schiacciate sullo stereotipo del «borgo» e incontrare storie di «restanza». A seconda degli usi, il libro può offrire un supporto alla didattica geografica, un approfondimento specialistico, uno strumento per progetti locali e una raccolta di storie. Prefazione Claudio Cerreti