Una Venezia adombrata e silenziosa è frequentata da tre personaggi profondamente diversi fra loro: un artista emarginato, uno spettro custode di un enigma ancestrale e un funzionario che esamina palazzi abbandonati. Pur con intenti diversi, i tre soggetti sono tutti legati alle "Porte Native", misteriose aperture, disseminate tra calli e fondamenta, oltre le quali matura un insospettabile ed eccentrico prodigio. "Vetri è un progetto editoriale un pizzico diverso da quelli che vanno per la maggiore", afferma Alberto Lavoradori. "Non è un libro, una graphic novel o un albo fotografico. Vetri è un esperimento narrativo che ruba, ai cugini elencati, piccole strategie, ma poi vive e si dipana in modo peculiare, tutto suo, direi... emancipato e astratto. Sono immagini, o motivazioni, che, a fine percorso, a fine storia, puoi richiudere nella loro confezione, oppure, se qualcuna ti ha particolarmente colpito, puoi appendere... Vetri è: Leggere. Sperimentare. Decorare."