La Torino di fine Ottocento, città cosmopolita e ricca di fermenti economici e culturali, fa da sfondo a un racconto "involontariamente" poliziesco che ha per protagonista Cesare Lombroso, pioniere della criminologia moderna, considerato un genio al suo tempo e poi figura controversa e molto discussa nel secolo successivo. Nello scenario storico si iscrive l'invenzione creativa degli autori che incrociano l'indagine di Lombroso, partita dal suicidio inspiegabile del maestro Giulio Perboni, con i personaggi e il mondo raccontato da Edmondo De Amicis nel suo romanzo Cuore, in un gioco di specchi che intriga e avvince pagina dopo pagina.