"Ragazzi del '99" vennero chiamati i soldati dell'ultima leva disponibile da opporre al nemico al fronte nel 1917. Erano gli ultimi figli del secolo che aveva visto all'inizio il declino della stella di Napoleone e l'ascesa di quella degli Asburgo, la nascita dell'Italia e della Germania, il colonialismo, la rivoluzione industriale, la luce elettrica, l'automobile e lo sfruttamento del proletariato, il nazionalismo e la belle époque, il telegrafo senza fili, il cinema. Fecero in tempo ad ascoltare "Tripoli bel suol d'amore", dare un'occhiata ai giornali che si infiammavano sulla guerra scoppiata il 28 luglio 1914, nella quale l'Italia si buttò il 24 maggio dell'anno dopo, sicura che sarebbe stata di breve durata. Non fu così, e si giunse al disastro di Caporetto. Ragazzini in divisa, così li si vede nelle fotografie da spedire a casa. Questo libro vuole ricordarne alcuni, nei momenti di tranquillità delle retrovie come in quelli della battaglia, in modo da farne memoria di tutti: perché la meritano, in quest'Italia distratta.