"In questo progetto di Mario Vidor si mostra attraverso le rovine del tempo passato che incrociano i colori e le luci della contemporaneità. Le vie dell'Urbe, i suoi cittadini, i turisti insieme con le grandi opere architettoniche sono i protagonisti indiscussi di questa serie fotografica. Il frammento, qui immortalato dallo scatto nella sua dimensione monumentale, porta con sé la grandezza di un'epoca impareggiabile che lascia la sua traccia nella città di oggi. Come lettere di un alfabeto sentimentale, queste pietre della memoria ricordano eventi impressi nel tempo. Fatti che testimoniano, nelle loro strutture massicce, la mentalità di un popolo che è all'origine del nostro operare. I Romani, antenati austeri, portatori di quel mos maiorum che ha dettato le regole morali di riferimento nella società europea insieme all'influenza della religione giudaicocristiana, sono senza dubbio esempio incondizionato del nostro agire contemporaneo. Le opere di Mario Vidor sono cariche di vita e trasmettono una storia visiva che non si limita a richiamare alla mente le nostre origini, ma narrano anche la Roma barocca, mussoliniana, neorealista, vaticana, degli anni sessanta, del fermento culturale e economico. La documentazione dell'area archeologica, racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio e il Colosseo, e delle Basiliche si affianca alla volontà di sottolineare il rigore architettonico delle costruzioni più recenti come il Foro Italico e il Palazzo delle Civiltà." (Noemi Pittaluga)