Tangeri mito, città-teatro, città-cinema. Ma anche: città-imbroglio, città-contraffazione. È questo "scenario tra realtà e finzione", questo "decoro cinematografico" che ho tentato di portare all'immagine in questo lavoro, che mi ha assorbito per cinque anni. Come nei miei precedenti lavori su Asmara e Casablanca, il mio approccio fotografico al paesaggio urbano prende le distanze dalla semplice documentazione per disegnare un ritratto immaginario, quasi onirico, della città. La città che ho fotografato - che ho voluto evocare attraverso le mie immagini - non esiste. O, per meglio dire, esiste all'incrocio tra la città reale, che ho realmente percorso, e l'immagine di Tangeri che porto in me, fatta di miti, di racconti letterari e cinematografici."