Tramite le foto presenti nel libro l'autore ci mostra il suo punto di vista sulla disabilità oltre ogni barriera, lasciando cadere gli stereotipi e facendo emergere la persona. Gli scatti raccontano infatti la vita di Mario (un ragazzo diventato tetraplegico nel 2002 dopo un tuffo), in ogni sua piccola azione quotidiana, dai momenti più intimi alle uscite con gli amici. La narrazione è fatta con discrezione, lasciando trapelare le difficoltà che implica la tetraplegia acuita dal sottosviluppo che coinvolge alcune zone più periferiche del Sud Italia, ma anche l'incredibile leggerezza e la passione con la quale Mario conduce la sua esistenza. Mario fa affidamento ad un diritto poco conosciuto ed affermato in Italia, quello alla vita indipendente. L'affermazione piena e definitiva di questo diritto consentirebbe alle persone con disabilità di condurre una vita funzionale alla propria realizzazione, e non alla mera sopravvivenza, usufruendo del supporto quotidiano di un assistente retribuito tramite fondi pubblici. Dalla battaglia con il proprio corpo, Mario è passato alla battaglia in società per conquistarsi un'esistenza dignitosa e questo libro ne è una testimonianza concreta.