Il 31 dicembre 1958, Lee Lockwood, all'epoca un giovane fotoreporter, si recò a Cuba per seguire quella che sembrava la fine del regime di Bautista. Arrivò il giorno prima che Fidel Castro prendesse il potere e trascorse una settimana a fare domande in giro per l'isola prima di riuscire finalmente a entrare in contatto con il leader vittorioso. Fin da subito Castro prese Lockwood in simpatia e nei successivi dieci anni lo invitò più volte a Cuba, consentendogli di frequentare la sua ristretta cerchia di collaboratori e di esplorare l'isola liberamente senza dover sottostare alle consuete restrizioni imposte ai giornalisti americani. Nel 1965, Castro accettò di rilasciare a Lockwood una dettagliata intervista in esclusiva, ma poi, appuntamento dopo appuntamento, non si presentò. I giorni divennero settimane, e dopo tre interminabili mesi Lockwood, così come tanti altri giornalisti prima e dopo di lui, era ancora in attesa di ricevere notizie da Castro. Ma ne valse la pena: tutta quell'attesa sfociò in un'intervista fiume durata sette giorni in cui i due parlarono di tutto, dalle questioni razziali negli Stati Uniti alla crisi dei missili di Cuba, e ancora oggi resta uno dei ritratti più penetranti del leader cubano. L'intervista di Lockwood e le sue osservazioni sono oggi ripubblicate insieme a centinaia di fotografie tra scatti realizzati dal fotoreporter nelle settimane di viaggio con Castro e immagini di Cuba negli anni Sessanta.