Alla fine degli anni Cinquanta esce in America un insolito libro per bambini: la storia di una bambola solitaria, "The lonely doll", che si strugge disperata per avere degli amici, fino a che alla sua porta si presentano due orsetti con i quali riesce finalmente a creare una famiglia. Ad accompagnare il racconto non sono però le solite illustrazioni, ma fotografie in bianco e nero, sorprendentemente realistiche e dai toni noir, di una bambola Lenci e due orsi di peluche. La fiaba, cupa e tenebrosa, conquista subito il favore del giovane pubblico, imprimendosi in maniera indelebile nell'immaginario di un'intera generazione. È solo l'inizio di una serie di successo per la sua autrice, la fotografa ed ex modella Dare Wright. A quarant'anni di distanza il libro è ormai scomparso dalle librerie e dai cataloghi, ma non dal cuore dei suoi lettori. Tra questi, la giornalista Jean Nathan che si mette sulle tracce dell'autrice, ricostruendone la storia attraverso lettere, diari, vecchie foto e i racconti delle persone che l'hanno conosciuta. E ricompone, tassello dopo tassello, il mosaico di una vita al tempo stesso affascinante e terribile. La vicenda di Dare - donna di straordinaria bellezza e fragilità estrema - attraversa l'intero Novecento, incrociando o sfiorando i destini di personaggi come Greta Garbo, Gayelord Hauser, Calvin Coolidge, Clare Boothe Luce. Ma la sua è soprattutto la storia di una tormentata solitudine e del coraggioso, e tragico, tentativo di sconfiggerla attraverso risorse sconfinate e potentissime: l'immaginazione e la ricerca incessante di un'infanzia perduta.