Foto e fotografi braidesi. Questi i due temi che caratterizzano il volume che avete tra le mani. La prima parte del libro è un affresco corale che omaggia i professionisti che hanno immortalato Bra (CN) e i suoi cittadini dalla metà dell'Ottocento alla fine del Novecento. È a loro che si deve tanta parte della nostra memoria, di quella pubblica e di quella più intima e privata. La seconda parte, invece, è un album che riunisce scatti diversi per epoca e contesto che evidenziano quanto il lavoro dei fotografi abbia documentato la società braidese (e i cambiamenti intervenuti nel tempo). Ciò che il cantautore Gian Maria Testa con afflato romantico e minimalista aveva definito «il lampo, soltanto il lampo di una fotografia» qui dispiega appieno il suo valore, storico e affettivo al contempo. Storico perché la fotografia da tempo è una fonte storiografica a tutti gli effetti, affettivo perché tanta parte della nostra memoria individuale, famigliare, collettiva è ancorata, consolidata e costantemente rilanciata dalle foto che, dopo aver fatto bella mostra di sé sulle mensole o riposato a lungo nei cassetti, tornano in vita in queste pagine.