«Avevamo una coperta da viaggio, bruna da un lato, verde, viola e grigia dall'altro. La stendevo invariabilmente con il lato colorato in vista per rallegrare un po' la nostra cella. In altri momenti della mia vita avevo letto qualcosa sull'argomento e mi ero convinta dell'influenza dei colori sul morale dell'essere umano. Tra questi alti muri grigi, disperatamente grigi, mi sembrava di vivere in fondo ad un pozzo o molti metri sotto il livello del mare. Aspiravo freneticamente a ritrovare i toni squisiti della natura, la gamma meravigliosa e le sfumature di un tramonto, di un giardino fiorito, di vasti campi di grano dorato distesi sotto monti verdi e blu. La vista del minimo oggetto dotato di forma e di colore mi procurava una viva soddisfazione, ed avrei dato molto per incontrare sulla mia strada qualunque cosa mi avesse sorriso con del rosso, del blu, del giallo o del verde, purché non fosse grigioverde!»