Che Pino Bertelli sia un grande fotografo è un dato ben conosciuto. Che sia anche un notevole poeta, non lo si sa, ingiustamente. Fotografia e letteratura si congiungono in lui inscindibilmente; ed è uno dei pochissimi fotografi al mondo a possedere un inusuale e profondissimo spessore culturale, soprattutto letterario. La sua fotografia, va ben al di là della felice inquadratura, della captazione ottimale di un momento irripetibile, della magia di un'emozione visiva. C'è tutto questo, ma c'è molto di più. La lente da cui traguarda il mondo è nutrita dai succhi più vitali della cultura occidentale, da letture sconfinate e assimilate e volte alla ricerca di una verità non contingente sui perché imposseduti della vita umana. Questo volumetto ? una specie di plaquette che inaugura una collana destinata a sgranarsi nella sua successione di otto titoli con la medesima struttura ? scaturisce da una fotografia scattata da Paola Grillo (due corpi nell'intimità misteriosa di un contatto fisico e dell'abbandono fidente all'altro da sé) e da una sua domanda a margine, che è quasi un'invocazione, mutuata da Wystan H. Auden: «la verità, ti prego, sull'amore»... Prefazione di Aldo Maria Morace.