L'invenzione della fotografia ha offerto all'uomo un nuovo mirabile mezzo per alimentare l'immaginario del reale. Della vastissima produzione fotografica ottocentesca sul "Bel Paese" sono state scelte immagini emblematiche e di eccezionale qualità formale, in gran parte inedite. Sono state privilegiate quelle "animate", nonché le scene di genere o di tipi popolari, che mostrano l'antico modo di vivere delle genti italiane. Tanti sono i motivi del mito del Bel Paese, ma il più centrale è infatti la presenza ovunque di vitalità caratterizzate da una sorta di domesticità universale. È quanto esprime uno dei fondatori della moderna critica d'arte, Heinrich Wölfflin, in una lettera da Roma del giugno 1887: "dimenticherò presto musei e chiese di Roma ma il benessere di vivere in mezzo a un popolo che è imbevuto di bellezza come il popolo romano, questo mi mancherà amaramente nel Nord informe. [...] I motivi semplici dell'appoggiarsi, dello stare seduti, oppure immobili in piedi, ci sembrano così privi di senso e di significato solo perché li conosciamo unicamente come pose teatrali, e qui sono invece vita".