Come la calviniana Despina anche la storia si presenta diversa a seconda che la si guardi dalla terra o dal mare. Così chi oggi si attarda nell'ipnotica bellezza del litorale toscano provenendo dall'interno porta con sé l'idea di una maggiore 'lentezza', quasi una sonnolenza, nel metabolismo storico dell'entroterra. Chi invece porta il suo sguardo dal mare percepisce immediatamente la natura 'confinaria' dello stretto braccio di mare che separa l'Elba dalla costa e ne avverte, liquida ed intrigante, la complessità. Il volume vuole offrire uno spaccato di questa complessità ancorando il lungo metabolismo storico che ha interessato il canale di Piombino alla sua necessaria profondità, anche in relazione ad un uso superficiale e inconsapevole degli spazi culturali che il moderno sentire turistico tende a sollecitare.