A poco a poco, negli ultimi vent'anni le città italiane si sono vestite di un abito nuovo, la street art. I murales, inizialmente per lo più illegali, sono diventati oggi decorazioni urbane che catturano e divertono lo sguardo. Opere in perpetua trasformazione, fragili ed effimere (spesso vengono cancellate o rimosse), non hanno però un valore esclusivamente estetico. Sono anche, o forse innanzi tutto, specchio e commento dell'attualità. Dipingono persone e fatti, individuano comportamenti e tendenze in una chiave nuova - ora commossa, ora ironica, ora irriverente -, mai piatta. Questo libro nasce da un'idea originale. Marco Imarisio, che da vent'anni racconta l'Italia giorno dopo giorno, si lascia ispirare dall'arte urbana per cogliere i fenomeni più significativi del nostro tempo dall'immigrazione alle battaglie per i diritti, dalle questioni "a margine" (TAV, trivelle...) agli eroi come Totti, Maradona e Pavarotti. Se poi i poster estemporanei di TvBoy leggono lucidamente la vita politica del Paese, gli occhi tristi del contadino ritratto da Vhils sui silos del porto di Catania ci portano alle vicende della Diciotti e della Aquarius che sono state bloccate proprio lì davanti. Armando Cossutta in versione Andy Warhol fa pensare alla trasfigurazione di un'ideologia, oggi tanto mutata rispetto al secolo scorso. Al contrario, le sfumature di nero e di grigio del cadavere di Moro o del ritratto di Falcone e Borsellino ci ricordano lutti che la nostra società non potrà mai elaborare. Ricchissimo di immagini preziose (alcuni dei murales riportati non esistono più e ne sono state recuperate rare foto da archivi specializzati), "Le strade parlano" è un libro unico per capire quanto siamo cambiati nell'ultimo quarto di secolo, come si siano evolute le nostre città - da una Milano all'avanguardia europea, ma ancora memore di luci e ombre del suo passato, a una Genova sempre ferita, tra G8 e Ponte Morandi - e quali fattori abbiano forgiato immaginario, bisogni e desideri di tutti noi.