A vederle bene ordinate e illuminate nei loro nitidi espositori museali, oggi le gemme offrono un'immagine di sé ufficiale e un poco rigida: un piccolo popolo chiuso nei suoi molteplici misteri, un prezioso esercito schierato nella simulazione di un'eterna attesa. Solo studi approfonditi come quelli di Riccardo Gennaioli per questo catalogo, promossi e presentati da Ornella Casazza, possono restituire agli intagli, ai cammei, alle paste conservati nel Museo degli Argenti lo spessore di una storia palpitante anche di passioni forti, quali il collezionismo da una parte, la tutela dall'altra, hanno saputo e sanno suscitare: la ricerca instancabile, lo splendore della committenza, la brama di possesso, la grandiosità delle spese, l'ammirazione, l'erudizione, il timore della perdita e altro ancora. E così attraverso i documentatissimi saggi e le schede di Gennaioli, e il non meno memorabile testo introduttivo di Paola Venturelli, è dato rivivere l'avventuroso intreccio di vicende delle gemme dal Quattrocento in poi, e specialmente della cospicua dattilioteca dei Medici, nei suoi passaggi ai Lorena, ai Savoia, allo Stato italiano, e non solo: perché di acquisto in acquisto, di eredità in eredità entrano nello scenario molti altri personaggi dell'aristocrazia dinastica preunitaria, egualmente contagiati dalla febbre élitaria e bruciante del collezionismo di gemme, nonché una composita folla di artisti, mercanti, agenti, mediatori, funzionari, visitatori, falsari e ladri.