Figura di grande rilievo della vita culturale e artistica bolognese del periodo a cavallo tra il Sette e Ottocento, Antonio Basoli (1774-1848) fu ornatista, pittore, vedutista e scenografo stimato in tutta Europa. Antonio Basoli, attivo tra la fine del Settecento decorativo e i prodromi dell'età romantica, scrive la sua autobiografia, che è insieme libro dei conti, in un sistema di scrittura rigorosamente diviso in colonne per argomenti, attraverso una precisa griglia cronologica, dove annota tutto ciò che in vita ha dipinto, disegnato, letto, copiato, il denaro ricevuto, i lavori non eseguiti, i meriti e i riconoscimenti. L'autobiografia è stata commentata con la trascrizione del manoscritto e la redazione degli indici e costituisce il lungo itinerario della creatività dell'autore che seppe trasformare la ricchezza storica del grande mondo scenografico internazionale in una visione ornatistica intellettuale e borghese.