Come ben spiega Francesco Paolo Campione nella sua puntuale introduzione, nel difficile e quasi sempre conflittuale rapporto tra uomo e ambiente, la land art ha tentato in Sicilia di ristabilire un dialogo di pacificazione, una dimensione nella quale la bellezza potesse risanare luoghi marginali, qualche volta persino degradati, e la natura - per proprio conto - riprendere in connubio con l'arte il dominio di taluni territori. I testi qui raccolti - corredati di immagini e preziose testimonianze iconografiche - ci parleranno in particolare delle operazioni che hanno trasformato alcuni luoghi del circondario dei Nebrodi (la Fiumara d'arte voluta da Antonio Presti) e della Sicilia occidentale (Gibellina, Sciacca, Favara, Santo Stefano Quisquina, Partinico).