«Franco Garelli (1909-1973). Umanesimo tecnologico» è il volume monografico sull'artista edito in collaborazione con l'Archivio Franco Garelli, a cura di Marco Franzone con saggi di Luca Bochicchio, Nicoletta Colombo, Luca Pietro Nicoletti e Stefano Turina. Frutto di un'inedita e vasta campagna fotografica, di una corposa ricerca documentaria e di una organica attività di restauro, documenta con brio l'intera carriera artistica dell'artista, dagli esordi alle ricerche più ardite degli anni Sessanta attraverso la sua grande stagione Informale. Pittore, scultore in metallo e ceramista fu per Lionello Venturi in Italia "il maggior rappresentante dell'arte Informale", capace di guardare sempre a un contesto internazionale di ricerca e ad esporre con successo fuori dai confini nazionali. Dapprima nella scuderia di Carlo Cardazzo insieme a Fontana, Capogrossi, Scanavino, si legò poi a Michel Tapié animatore dell'Informale internazionale; affiancò nel sentimento i CoBrA di Asger Jorn ed ebbe una intensa stagione giapponese in seno al Gruppo Gutai; fu sempre con Tullio Mazzotti di Albisola per la produzione delle ceramiche...