Poi è arrivato il momento della vecchiaia estrema della madre, di un prendersi cura che ha mobilitato tutte le energie vitali della figlia. Le è stato allora necessario ripercorrere l'intero suo rapporto con lei. Il libro ricostruisce il prisma di questa relazione in tutte le sue sfaccettature, dove uno dei fili segreti va forse cercato nell'arte del dono. La pratica di scrittura poetica, che l'autrice ha seguito, le ha permesso di stare accanto alla madre attingendo a quelle risorse indispensabili alla vita che la creazione simbolica offre. «A commuoverla profondamente era la percezione della fragilità di un lavoro amorevole di cura, fatto con chissà quali attenzione e assiduità e che non ci metteva niente a lacerarsi, scombinarsi, perire. Era forse la fragilità stessa della condizione umana a mostrarsi quel giorno, fragilità che si percepisce in tutta la sua portata quando si mostra nello sforzo degli umani di dare forma e senso all'esistenza.» Testo pensato per una lettura ad alta voce. Postfazione di Donatella Franchi.