"È quasi mattina, ormai. Una pioggerella ostinata fa compagnia da molte ore al mio lavoro, con il gorgogliare sordo della grondaia e le gocce che si rincorrono sul vetro della finestra. Oltre, il nero della notte e il silenzio della strada. Ho appena finito di scrivere quello che tra qualche istante ti manderò con un click del mouse e in questa atmosfera sospesa, quasi irreale per uno come me che non è abituato a far nottata, penso ai mercantili in rada e ai marinai che dormono nelle cuccette. Forse ce n'è uno che veglia: è finalmente a casa e tra poche ore scenderà a terra. Ma non ha fretta, anzi: steso, le braccia piegate dietro la testa se ne sta immobile per assaporare fino in fondo il piacere di essere lì, la perfezione del momento; per godere del suo stesso respiro. Forse con il giorno arriverà anche il disincanto: accade spesso, ma quell'istante dilatato gli regala un senso dolcissimo di compiutezza dal quale si fa avvolgere volentieri. Ecco, io mi sento come lui."