Eraclito di Efeso fu un pensatore della Polis, volle salvarla dall'egoismo e dalla brama di ricchezza, spiegando che il mondo è una struttura organica, sulla quale tutti influiscono, anche gli inconsci: i dormienti. Invano tentò di destare gli efesini, restavano solitudine e natura selvaggia: non scelta anti politica, ma vera e propria secessione. Eraclito arrogò la cittadinanza a sé soltanto. Al suo cadavere dilaniato e ricoperto di sterco, gli efesini avrebbero tributato la reverenza negatagli da vivo, gesto ormai vano e ridicolo. Il saggio comprende anche una nuova traduzione critica del corpus dei frammenti di Eraclito giunti fino ai nostri giorni.