Questo libro contiene una ricostruzione delle filosofie di lingua latina dei secoli dal IV al XIV. Di esse, se da un lato vengono messe in risalto la molteplicità e l'irriducibile varietà, dall'altro si sottolinea un aspetto quasi sempre strutturale: il loro costituirsi in un orizzonte religioso e cristiano. Al passaggio tra tarda antichità e alto medioevo, con autori come Agostino e Severino Boezio, e all'alto medioevo fino al XII secolo, con Abelardo e Gilberto di Poitiers, è dedicata un'attenzione analoga a quella rivolta al pensiero universitario tardomedievale, con filosofi come Tommaso d'Aquino e Duns Scoto. Centrali emergono sempre i temi dell'essere, della felicità e del linguaggio, ma sono anche presi in considerazione l'evoluzione della riflessione sull'anima e il confronto, a partire dal XII secolo, con il pensiero arabo-islamico ed ebraico. Le diverse teorie sono di volta in volta analizzate nel quadro delle istituzioni che le hanno viste nascere e dei conflitti ai quali possono aver dato adito. Infine si osserva come gradualmente - ancora a partire dal XII secolo - si affaccino alla ribalta figure nuove: quelle di alcune 'filosofe' e quelle di chi scrive di filosofia per i laici e in volgare. Con la collaborazione di Massimiliano Lenzi.