Ogni disamina sull'Intelligenza artificiale (IA) parte da un riferimento pioneristico legato al famoso «test» di Alan Turing, il matematico inglese che nel 1950 propose un metodo per misurare il livello di intelligenza di macchine computazionali messe a confronto con l'intelligenza umana. La Chiesa negli ultimi decenni non ha lesinato di porsi il problema degli «effetti » della IA sulle nostre esistenze. A partire da Giovanni Paolo II, infatti, è possibile tracciare un percorso dal quale emerge l'approccio etico e antropologico maturato rispetto alle tecnologie e alle innovazioni più sofisticate. Il volume offre una introduzione di base a questo attualissimo tema.