"Violenza virtuale" racconta un reame oscuro, apparentemente senza regole, nel quale anche l'uomo più docile può trasformarsi in un violentatore seriale. Un universo di schermi costituisce la realtà a cui siamo approdati, nella quale sembra ci venga offerta una libertà di espressione e di movimento sterminata e senza precedenti. Nella vita digitale, il nostro passato di carne e ossa sembra essere solo un ricordo: possiamo diventare chi vogliamo, cambiare identità e indole quando lo desideriamo. Possiamo fare quello che nella quotidianità ci sarebbe precluso e persino proibito. È in questa condizione di assoluta libertà che sgorga dall'umano un'inaudita violenza: gruppi di uomini che selvaggiamente si scambiano materiale intimo di ragazze inconsapevoli; gamer che durante le sessioni di gioco stuprano le loro compagne di partita. Molte domande affollano le nostre coscienze: le loro azioni sono reali o virtuali? La violenza che perpetrano si chiude nello spazio digitale o ha ripercussioni al di là dello schermo? Quello che nasce su Internet resta solo su Internet? Francesco Striano affronta una delle maggiori questioni irrisolte della nostra contemporaneità - la responsabilità della nostra vita digitale - invitandoci a riflettere sul rispetto da esercitare nei confronti di un dolore che resta assolutamente reale.